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217 ..:: 30.08.2025

FOGGIA: Nella foto, realizzata alle ore 07:25 del 29 agosto 2025, un cinghiale a spasso nel Parco Attilio De Brita, nel capoluogo Dauno.

Wild boar roaming in Attilio De Brita Park: Foggia is filled with amazement and fear.

FOGGIA - Un cinghiale nel cuore di Foggia a spasso con disinvoltura in un parco cittadino è alquanto insolito. Non è l’inizio di una favola popolare, ma l’episodio curioso che negli ultimi giorni ha catturato l’attenzione dei cittadini. L’animale è stato notato da alcuni passanti nei pressi del Parco Attilio De Brita, in una zona centrale del capoluogo dauno, suscitando stupore e un pizzico di timore. Non si tratta, in realtà, di un caso isolato: da anni i cinghiali hanno iniziato a spingersi oltre i confini naturali, fino ad arrivare in contesti urbani e persino in città di medie e grandi dimensioni.
A Foggia il fenomeno è legato a diversi fattori. Innanzitutto, la provincia è caratterizzata da vaste aree boscose e collinari, come il Gargano e i Monti Dauni, che ospitano una popolazione sempre più numerosa di cinghiali. Negli ultimi decenni il numero di questi animali è cresciuto in modo esponenziale in tutta Italia: si stima che oggi siano oltre due milioni. La mancanza di predatori naturali, l’abbandono di molte aree rurali e una gestione venatoria non sempre efficace hanno favorito l’espansione incontrollata della specie.
Ma perché un cinghiale decide di spingersi fino in città? Le cause principali sono due: la ricerca di cibo e un ambiente percepito come sicuro. I cassonetti traboccanti, i resti alimentari abbandonati e persino le ciotole lasciate davanti alle abitazioni rappresentano una fonte di nutrimento facile e a basso rischio. Le città, inoltre, offrono temperature più miti e meno pericoli rispetto alle campagne, dove i cacciatori sono più presenti. Così anche Foggia, come Roma, Genova o Napoli, si ritrova a fare i conti con visite inaspettate.
L’episodio del Parco Attilio De Brita è stato accolto con reazioni contrastanti. C’è chi ha sorriso davanti all’insolita scena, immortalando l’animale con lo smartphone, e chi invece ha manifestato preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. I cinghiali, infatti, non sono di per sé aggressivi, ma se si sentono minacciati possono diventare pericolosi, soprattutto in presenza di piccoli.
Le istituzioni locali stanno monitorando la situazione. Organizzazioni agricole e ambientaliste segnalano da tempo i danni provocati dai branchi alle coltivazioni del Tavoliere, e l’arrivo in città è un campanello d’allarme ulteriore. Secondo gli esperti, la gestione del fenomeno richiede strategie integrate: contenimento del numero degli esemplari, miglioramento della raccolta dei rifiuti e campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione.
Il cinghiale di Parco Attilio De Brita, dunque, non è solo un curioso episodio di cronaca, ma il simbolo di un cambiamento più ampio: la natura che, spinta dall’uomo e dalle sue trasformazioni, varca i confini e si riappropria degli spazi urbani.
 

Natalia Del Buono
Redazione de La Sesta Provincia Pugliese
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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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