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208 ..:: 22.08.2025

MARGHERITA DI SAVOIA: Il giovane bagnino Sergio Del Buono, in servizio presso la Lifeguard, protagonista dell'intervento in mare di ieri 18 agosto 2025, presso il Lido Aurora.

Due salvataggi in mare in soli otto giorni: il bagnino-eroe che merita un riconoscimento.

Two sea rescues in just eight days: the lifeguard hero deserves recognition.

TRINITAPOLI - In soli otto giorni, Sergio Del Buono, ventiduenne bagnino di Trinitapoli, ha salvato quattro vite a Margherita di Savoia. Due episodi distinti, due interventi ravvicinati, due contesti diversi, ma una costante: la rapidità delle decisioni, il coraggio e la professionalità di un ragazzo che ha dimostrato di incarnare appieno il significato della parola “bagnino”.

Il primo salvataggio: moto d’acqua ribaltata (10 agosto)
Il 10 agosto, nello stabilimento “Torquemada”, due giovani finiscono in mare a causa del ribaltamento improvviso della loro moto d’acqua. Il vento rinforza da sud-ovest, le onde aumentano, e ogni tentativo dei ragazzi di risalire a bordo fallisce.
Dalla torretta, Del Buono e il collega Fedele Albrizio colgono subito la gravità della situazione. Senza esitazione, avvisano il responsabile di zona e si lanciano con il pattino di salvataggio tra onde ormai oltre la boa rossa. Raggiungono i due naufraghi, li mettono in sicurezza e li riportano a riva.
Un intervento rapido, che ha impedito il rischio di annegamento, ma che riaccende anche i riflettori sull’uso spregiudicato delle moto d’acqua, troppo spesso affidate a mani inesperte, trasformando un passatempo in un pericolo per tutti.

Il secondo salvataggio: la scelta che salva due vite (18 agosto)
Solo otto giorni più tardi, il 18 agosto, un nuovo episodio. Questa volta siamo al “Lido Aurora”. È quasi sera, le 18:00: il mare è agitato e sventola la “bandiera rossa”, chiaro avviso di divieto di balneazione.
Nonostante il pericolo, una diciottenne e una bambina di 8 anni finiscono in balìa delle onde, incapaci di rientrare a riva. Dalla torretta, Del Buono le avvista subito: lancia il segnale d’emergenza e prende la decisione cruciale.
Il pattino di salvataggio è pronto, ma richiederebbe tempo: con quelle onde sarebbe stato lento e ingombrante. Occorre agire all’istante. Così Del Buono sceglie il “rescue can” – il classico “baywatch” – si tuffa e nuota deciso verso le due ragazze. In pochi minuti, affrontando correnti e risacca, le raggiunge, le aggancia e le riporta a riva, senza esitare.
Una volta a terra, presta i primi soccorsi, poi le affida al personale del 118. Le due giovani di Monza Brianza, spaventate ma salve, vengono dichiarate fuori pericolo dopo una decina di minuti. Per loro era l’ultimo giorno di vacanza in Puglia: un ricordo che poteva trasformarsi in tragedia, ma che grazie a un solo bagnino è rimasto un episodio a lieto fine.
Il giovane Del Buono così commenta: «In mare pochi secondi possono fare la differenza. Ho scelto il baywatch perché era la soluzione più rapida. Con il pattino avrei perso tempo prezioso».

Un eroe silenzioso che merita attenzione
Questi due episodi dimostrano quanto sia “decisivo il ruolo del bagnino”. Spesso sottovalutato o dato per scontato, il loro lavoro richiede attenzione costante, preparazione tecnica e prontezza di decisione.
Nel caso del secondo salvataggio, è importante sottolineare che Del Buono ha operato completamente da solo: ha valutato la situazione, ha scelto la strategia, ha deciso l’attrezzatura e si è assunto l’intera responsabilità dell’intervento. Una lucidità rara, soprattutto in un giovane di soli 22 anni.
Per questo motivo, sarebbe opportuno che i Sindaci di Trinitapoli e Margherita di Savoia, così come la Capitaneria di Porto di Barletta, valutino la possibilità di conferire un “riconoscimento onorifico” a Sergio Del Buono. Un gesto che non rappresenterebbe solo un premio personale, ma anche un segnale di quanto la società riconosca e valorizzi chi mette a rischio la propria vita per salvare quella degli altri.

Un futuro ancora legato al mare
Del Buono non nasconde le sue ambizioni: «Mi piacerebbe continuare a fare il bagnino, ma anche entrare nella Guardia Costiera, magari su una motovedetta, per difendere il mare e aiutare chi è in serie difficoltà anche a dodici miglia dalla costa».
Un sogno che nasce dall’esperienza concreta sul campo, fatta di giornate sotto il sole, di responsabilità costanti e di decisioni che, in pochi secondi, possono salvare vite umane.

Conclusione
Due salvataggi in soli otto giorni non sono un fatto comune. Richiedono preparazione, coraggio e una dedizione non comune al proprio ruolo. Sergio Del Buono ha dimostrato di possederle tutte.
Oggi il suo esempio dovrebbe far riflettere: non è forse giunto il momento di riconoscere pubblicamente il valore di questo giovane bagnino? Un premio, una menzione, un attestato ufficiale sarebbero il giusto tributo a chi, con umiltà e determinazione, ha trasformato due giornate di paura in due storie a lieto fine.

 

Carla Minchillo
Redazione de La Sesta Provincia Pugliese
Supplemento di informazione online
carla.minchillo@lasestaprovinciapugliese.it  
© RIPRODUZIONE RISERVATA

MARGHERITA DI SAVOIA: Il giovane bagnino Sergio Del Buono, in servizio presso la Lifeguard, protagonista dell'intervento in mare di oggi 10 agosto 2025.

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