| 07 ..:: 02.04.2015     
					 Nella foto, il prof. Savino Gismundi.    TRINITAPOLI ..::  L’introduzione di tecnologie 
					avanzate anche nel mondo scolastico è testimoniato dalle 
					innumerevoli iniziative promosse dal MIUR negli ultimi anni; 
					ma certamente indicativo è che un ampia fetta di mercato sia 
					occupata dalle LIM, che hanno testimoniato, nel corso di 
					questi anni, un impatto estremamente positivo 
					sull’apprendimento degli studenti.Infatti un’indagine di mercato ha dimostrato che le lavagne 
					interattive incidono sull'apprendimento aumentando il 
					livello di coinvolgimento e motivazione degli alunni, con 
					partecipazione attiva alle lezioni anche degli studenti più 
					svogliati. Anche gli insegnanti hanno giudicato 
					positivamente i nuovi stimoli che questa tecnologia ha 
					offerto loro, spingendoli a ideare lezioni innovative in 
					grado di sfruttare al massimo l'interattività consentita 
					dalla lavagne digitali.
 Di fondamentale importanza, con l’inserimento della LIM 
					nell’aula, sarà per il docente l’allestimento e la gestione 
					di questo nuovo setting tecnologico (aula laboratoriale) 
					alla luce della valorizzazione del suo riconquistato ruolo 
					centrale di regia, di stratega e di affiancamento e supporto 
					all’attività costruttiva.
 La ristrutturazione della propria azione didattica dovrà 
					pertanto prevedere la scelta di una soluzione logistica 
					ovvero di uno “spazio d'azione” che diventa un componente 
					che può condizionare, in modo concreto, le azioni didattiche 
					che sono attivabili in una classe. La scelta di un setting, 
					che prenda in considerazione dal posizionamento della LIM 
					alla disposizione dei banchi, non è un’azione “neutra”; essa 
					infatti è in grado di influenzare il risultato di tutta 
					“l’operazione didattica".
 Lo spazio d’azione deve pertanto diventare il setting di un 
					aula attrezzata in cui i banchi sono trasportabili e 
					ricombinabili, possono essere disposti singolarmente a 
					platea (rettangolare o trapezoidale), oppure reticolari, a 
					ferro di cavallo o a piccole isole, in modo da creare quelle 
					premesse fisico-ambientali ottimali per supportare e 
					sostenere sia la tradizionale lezione frontale sia da 
					permettere e facilitare le attività operative collaborative 
					e/o cooperative. L’aula si deve trasformare pertanto in uno 
					spazio-cantiere in cui ”l’edificio della conoscenza” si 
					costruisce passo dopo passo con la collaborazione di tutti.
 
 Anche la scelta logistica concernente il posizionamento 
					della lavagna LIM in classe non cosa semplice o banale, in 
					quanto entrano in gioco numerose variabili: da quelle 
					semplicemente "fisiche", come la dimensione degli spazi 
					messi a disposizione, la provenienza delle fonti di luce, la 
					distribuzione e/o l’organizzazione dei banchi, la sicurezza 
					degli operatori, a quelle propriamente "metodologiche" per 
					favorire l’integrazione tra gli altri strumenti di classe.
 Una collocazione ottimale della lavagna interattiva in 
					classe, in base alla combinazione più conosciuta PC 
					/videoproiettore/LIM, deve prevedere:
 • il posizionamento/installazione della lavagna sul muro, 
					anche a lato della lavagna tradizionale, accanto alla 
					cattedra e possibilmente lontana dalla luce del sole, ad 
					un’altezza adeguata per consentire un pratico utilizzo.
 • il montaggio del videoproiettore, mediante staffa, a 
					parete sopra la LIM, per ridurre il cono d’ombra creato 
					dall’interposizione fra chi scrive e la superficie della 
					lavagna: quasi tutte le aziende di produzione offrono il 
					videoproiettore integrato a focale corta o ultra corta;
 • la collocazione del PC portatile sulla cattedra o comunque 
					molto vicino alla lavagna, per consentire, eventualmente, di 
					interagire agevolmente sulla tastiera da parte di chi è alla 
					lavagna;
 • uno spazio adeguato antistante la lavagna per poter 
					compiere con agilità e scioltezza i movimenti e le azioni 
					sulla superficie della LIM;
 Nell’aula, destinata alla spazio d’azione, si devono 
					prevedere:
 • la possibilità di interazione degli studenti anche con il 
					computer a cui è connessa la LIM in modo da evitare troppi 
					spostamenti dal proprio banco (oggi questa possibilità è 
					facilitata grazie ai portatili e ad altri strumenti wireless 
					(tavolette grafiche, pda, cellulari di ultima generazione, 
					…)
 • la facilità di spostamento degli studenti da ogni banco 
					per compiere autonomamente le azioni sullo schermo della LIM 
					o su richiesta del docente
 • la facilità di movimento del docente in tutte le aree 
					della classe; ogni banco deve risultare raggiungibile da 
					varie angolazioni per poter garantire agli studenti il 
					supporto continuo e personalizzato da parte del docente (scaffolding)
 • la presenza dì spazi liberi, sia a lato della LIM, sia 
					frontalmente, in modo da permettere a chi interagisce su di 
					essa spostamenti in avanti e indietro, quando si è in 
					prossimità della lavagna, la visione periferica è limitata a 
					ridosso del cono visivo dell'utente.
 • la possibilità per ogni operatore (docente o allievo) di 
					raggiungere rapidamente anche il PC collegato alla lavagna 
					per interagire su di essa.
 
 Un docente in base alle attività che vuole svolgere in 
					classe potrebbe, con l’aiuto di qualche software gratuito e 
					disponibile, sviluppare una serie di piante dinamiche della 
					propria classe-ambiente di apprendimento e addirittura 
					progettarle con l'aiuto degli studenti stessi (da attuare 
					poi nella realtà) e farle poi convalidare dal proprio 
					responsabile della prevenzione e della sicurezza (RSPP), 
					così come avviene già nella maggior parte delle scuole 
					europee.
 
 Savino Gismundi
 
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