| 021 ..:: 30.09.2022     
					 ..:: Estratto della partitura del concerto 
					in Re minore di Mendelssohn.
					    TRINITAPOLI ..:: Il Concerto in re minore 
					per violino e archi è stato scritto nel 1822 quando l'autore 
					aveva appena 13 anni. Ciò che risalta in questo 
					componimento, oltre ad un’estroversa eleganza melodica, è 
					una brillante e piacevole scorrevolezza ritmica. Tale 
					Concerto venne alla luce soltanto nel 1952 grazie al 
					violinista Yehudi Menuhin. Il Concerto venne scritto da 
					Mendelssohn per Eduard Rietz, e presenta diverse analogie 
					con il Concerto in mi minore op. 64. Entrambi i concerti 
					sono scritti in una tonalità minore e presentano cadenze 
					soliste nel secondo e nel terzo movimento. Il Concerto in re 
					minore op.64 è costituito da tre movimenti. Inizia con 
					l’Allegro il primo tema energico e vigoroso eseguito in 
					ottava da tutta l'orchestra. Quattro battute che saldano 
					sfumature e carattere del movimento. Segue il secondo tema, 
					in “fa maggiore”, viene subito allontanato dal ritorno 
					veemente e furioso del primo tema che definisce 
					l'esposizione orchestrale. L'ingresso del violino solista è 
					da protagonista assoluto: le rapide scale si susseguono e si 
					sovrappongono agli altri suoni ben elaborati dal compositore 
					romantico Felix Mendelssohn per una orchestra che ripete il 
					primo tema. Nel corso della sua esposizione tematica il 
					violino fa parte del tema secondario. Il tema principale è 
					affidato all'orchestra che lo fa circolare con perseveranza 
					ed insistenza in differenti tonalità. Al solista è affidato 
					il compito di “eseguire” un nuovo motivo in “re minore” cui 
					fa seguito una sorta di variazione e cambiamento del secondo 
					tema, in “fa maggiore”. E così che l’espansione è affidato 
					nella fase iniziale all'orchestra, è costruito sulle prime 
					cinque veloci note del tema principale a cui si articola 
					altrettanti passaggi. Il secondo e il terzo passaggio sono 
					guidati dalla forza virtuosistica del solista, mentre 
					l'orchestra continua incessantemente e fa ruotare la parte 
					del tema principale in variegate tonalità musicali. La 
					ripresa viene portata avanti con il secondo tema, cui fa 
					seguito l'episodio riconducibile al carattere «mozartiano», 
					già apparso nella fase dell'esposizione iniziale. La ripresa 
					conclusiva del tema principale e la folgorante coda 
					orchestrale è caratterizzata da un’ultima comparsa del terzo 
					tema presentato dal solista con un canto dolce e angoscioso 
					nello stesso tempo. Nell’Andante centrale, contrariamente, 
					il tema principale, esibito dall'orchestra nella tonalità di 
					re maggiore, è un “Volkslied”, un canto popolare, composto 
					per lo più da autore ignoto e diffuso fra il popolo. Dopo 
					una breve cadenza del solista, il compositore amburghese 
					Mendelssohn cambia improvvisamente tonalità, passando da “si 
					bemolle” a “mi maggiore” con una sfumatura di «colore» 
					alquanto armonico, sicuramente suggestivo, di impronta 
					schubertiana. Il tema popolare ritorna ancora una volta 
					nell'episodio successivo nel quale solista e orchestra lo 
					sviluppano con genuinità e purezza. Una susseguente 
					modificazione precede la cadenza del solista e l'ultima 
					immagine riconducibile del tema popolare, è rappresentato da 
					un pedale di dominante che «tambureggia». Nella fase finale, 
					le ultime note del solista nel registro acuto vengono 
					evidenziate come un vigoroso e malinconico epilogo. Senza 
					interruzione di continuità, si dischiude il travolgente 
					“Allegro conclusivo”, un rondò basato su un tema di aria 
					russa dal piglio deciso, fermo e sicuro, esposto in primis 
					dal solista e immediatamente ripreso e variato dall’intera 
					orchestra. In questi tratti si può notare tutta l'energia 
					musicale del compositore e direttore d’orchestra Felix 
					Mendelssohn. Gli episodi si susseguono, uno dopo l’altro, 
					con una andatura insistente e pressante, quasi trascinando 
					l'ascoltatore ad un segmento virtuosistico e nella fase 
					finale, segue una cadenza del solista e una ripresa del tema 
					predominante. Il passaggio finale di sviluppo anticipa la 
					ripresa del tema principale e la coda conclusiva.
 Alessia Zanna           
						
							| ..:: Note e approfondimenti. |  
							|  | Nella foto, il Maestro di Violino Alessia 
							Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa 
							pagina web. |        
					 
 
					  
 
           
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