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SOVERATO :: Integrare e valorizzare sono le parole d’ordine
per la scuola inclusiva e il percorso obbligato è quello che
passa dalla conoscenza. Del resto a legge di riforma
dell’ordinamento scolastico, n. 53/2003, contiene elementi
idonei allo sviluppo delle potenzialità di tutti gli allievi
attraverso la personalizzazione dei piani di studio per la
costruzione di percorsi educativi e didattici appropriati a
ciascuno studente. Azioni di contrasto alla dispersione
scolastica sono previste anche nell’ art.34 della
Costituzione e nel codice penale all’art.731, fino ad
arrivare alle raccomandazioni del Parlamento europeo e del
Consiglio del 18 dicembre 2006, nonché al regolamento sul
nuovo obbligo di istruzione (DM 139 del 22 agosto 2007), in
linea pure con gli obiettivi europei di “Istruzione e
Formazione 2010”.
L’attuazione dell’uguaglianza (art 2 e 3 della
Costituzione), nel rispetto delle differenze di tutti e
dell’identità di ciascuno e sancita pure per tutti i minori
nella Convenzione di New York nel 1989, diventa, perciò, un
obiettivo primario del DS e richiede l’impegno di tutti gli
operatori della scuola ma anche e soprattutto l’integrazione
fra scuola e territorio tramite un’ efficace progettazione
formativa integrata. Grazie al ruolo, alle funzioni e alle
responsabilità assegnategli dal D.Lgs. n.165/01, dal D.Lgs
n.150/09, e dall’autonomia funzionale regolamentata dal D P
R 275/99 ai sensi della Legge n. 59/97, egli favorirà una
serie di iniziative volte all’accoglienza e alla
realizzazione di incisive azioni di contrasto e prevenzione
alla dispersione e all’abbandono. In clima di federalismo
amministrativo e politico istituzionale, la parola chiave
sarà “sussidiarietà” verticale e orizzontale (Riforma
costituzionale, Art. 117 e Art. 118) “condicio sine qua non”
sarà il concorso plurimo, differenziato e convergente
dell’apporto di più contesti: formali, non formali ed
informali.
Il curricolo alternativo potrebbe fondarsi, per esempio, su
alcune attività quali il teatro, l’integrazione a nuovi
linguaggi, l’educazione motoria, l’applicazione del nuovo
insegnamento “Cittadinanza e Costituzione” (Legge n. 169 del
30-10-2008) l’educazione alla Legalità, e al rispetto dei
valori dell’uomo, l’educazione all’intercultura,
l’informatica, lingue straniere ed educazione ambientale. Il
risultato atteso è certamente quello di contrastare e
arginare i fenomeni di MICRO-CRIMINALITA’ E DI DEVIANZA
GIOVANILE e favorire un clima di “BEN-ESSERE”, dentro e
fuori la scuola.
L’attività negoziale del dirigente scolastico, prevista
dall’Art.33 del D.I. n. 44/01, prevede, infatti, la stipula
di protocolli d’intesa inter-istituzionali e non, accordi,
convenzioni e contratti di prestazione d’opera (art. 2230 e
ss. del codice civile ), / art. 40 della Legge n. 449 del 18
dicembre 1997 concernente l’Istituzione del Fondo per
l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per
gli interventi perequativi, adesione a reti di scuole o
consorzi, partecipazione della scuola ad iniziative che
comportino il coinvolgimento di agenzie, enti, università,
associazioni socio-artistico-culturali, di volontariato, la
parrocchia, il tribunale dei minori, l’ASP, il consultorio,
enti pubblici e privati, profit e non profit, biblioteche,
quindi tutti gli “stakeholders” con cui l’istituzione
scolastica si relaziona. Egli promuoverà, quindi, l’ accesso
a risorse economiche mediante apposite forme di
progettazione (Piani FSE, Progetti di cui all’art. 9 del del
CCNL/2007- aree a rischio); avrà cura di motivare il
personale docente e non docente coinvolto attraverso la
condivisione della mission.
Vi è da evidenziare che, nell’ambito della realizzazione di
progetti integrati di istruzione e formazione che comportano
collaborazioni con terzi, punto di forza è pure l’alternanza
scuola/lavoro: progettata, attuata e valutata
dall’istituzione scolastica in collaborazione con imprese,
rispettive associazioni di rappresentanza, Camere di
commercio, industria, artigianato e agricoltura, essa ha lo
scopo di motivare l’allievo all’apprendimento “attraverso il
saper fare”.
In data 18 febbraio 2016 il MIUR ha sottoscritto con le
OO.SS. aventi titolo l’ipotesi Contratto collettivo
integrativo nazionale, finalizzato a stabilire i criteri e i
parametri di attribuzione delle risorse per le scuole
riguardante l’utilizzo delle risorse finanziarie per
progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo
immigratorio e per contrastare la dispersione scolastica e
l’emarginazione sociale, di cui all’art.9 del vigente CCNL
2006/2009, per l’anno scolastico 2015/2016.
Al fine di poter valutare l’impatto e l’esito effettivo
degli interventi, da quest’anno è stato attivato questo
portale dedicato. Ciò per semplificare la fase di raccolta
delle progettazioni da parte delle Commissioni regionali.
In data 4 aprile 2012 il MIUR ha sottoscritto con le OO.SS.
aventi titolo l’ipotesi di contratto integrativo nazionale
finalizzato a stabilire i criteri e i parametri di
attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a
rischio educativo e a forte processo immigratorio e per
contrastare la dispersione scolastica e l’emarginazione
sociale, così come previsto dal vigente CCNL 2006/2009 .
Nel corso della contrattazione sono stati attentamente
esaminati gli esiti del monitoraggio predisposto dalla
Direzione Generale, relativo ai progetti approvati e
finanziati per l’anno scolastico 2011/2012. Le parti
sindacali intervenute hanno rilevato, in proposito, la
carenza di dati relativi ad alcuni Uffici Scolastici
Regionali e nel contempo la necessità che gli stessi
procedano rapidamente ad integrare i dati di loro pertinenza
relativi alle azioni e ai progetti realizzati nell’a.s.
2011/2012, per dare completezza al monitoraggio effettuato.
Il monitoraggio dei dati ha fatto riscontrare, da un lato,
la rispondenza dei progetti ai criteri sottoscritti a
livello nazionale, ma allo stesso tempo, la flessibilità di
utilizzo delle risorse, adattate alle situazioni locali e
alle problematiche che in ciascun territorio presentano
profili di particolare urgenza. E’ stata, evidenziata
l’attenzione che alcuni territori hanno riservato agli
interventi riguardanti fasce di alunni con particolari
problematiche, come i nomadi e gli studenti in istruzione
domiciliare. Tale elastica declinazione delle varie fasce di
disagio è stata giudicata positivamente. E’ stata, altresì,
sottolineata la validità di questo istituto contrattuale
che, in un momento di difficoltà quale quello che oggi
attraversiamo, consente di realizzare interventi
significativi e aggiuntivi a sostegno delle fasce di alunni
che presentano forti difficoltà nello sviluppo dell’identità
e dell’apprendimento, a causa di carenze personali o
familiari o sociali di vario tipo.
Il fenomeno della dispersione scolastica è un problema
rilevante nel nostro Paese e con sfaccettature diverse a
seconda dei territori e delle caratteristiche che ciascuno
presenta. Attualmente, come è noto, il tasso medio di
dispersione scolastica nel nostro Paese è del 19,2% con
punte molto più elevate in alcuni territori, che presentano
forti criticità a livello socio-economico.
L’Unione Europea, consapevole della rilevanza di tale
problema rispetto all’obiettivo di sviluppo di un’ “Europa
della conoscenza”, nel giugno 2011 ha emesso una specifica
“Raccomandazione” sull’abbandono scolastico e sugli effetti
devastanti che esso ha sullo sviluppo economico e sociale di
ogni Stato, nonché sullo sviluppo della singola persona,
richiamando l’attenzione di tutti gli Stati membri
sull’urgenza di specifiche iniziative interne, finalizzate a
diminuire i tassi di dispersione scolastica, al fine di
raggiungere il traguardo fissato nella strategia “Europa
2020”, cioè di un tasso di dispersione al 10% per ciascun
Paese dell’UE. A livello europeo emerge l’esigenza di un
aggiornamento dei dati relativi ai tassi di dispersione
scolastica e di abbandono, rimarcando la necessità di un
ampliamento dei parametri di osservazione, a cominciare
dall’attenzione da riservare ai dati riguardanti
l’irregolarità della frequenza scolastica, a partire dalla
scuola primaria.
Infatti, come è declinato nel Piano Nazionale Orientamento,
di cui alle CC.MM. n. 43/2009 e n. 29/2012, lo sviluppo
futuro della carriera scolastica di ogni persona si
determina e si prefigura già a partire dai primi anni di
scolarizzazione. Massima attenzione deve essere rivolta dai
docenti alla scuola primaria e ai modelli di comportamento
degli alunni, in quanto essi sono spesso predittivi rispetto
alla futura carriera scolastica e a futuri abbandoni, che si
determinano solitamente a partire dai primi anni della
scuola secondaria di 2° grado.
Riflettendo su questo statuto contrattuale e su ciò che lo
ha determinato, non si può non riconoscere la
significatività e pertinenza di tale scelta e della
specifica finalizzazione, mirata ad affrontare il grave
fenomeno della dispersione e del disagio in tutte le sue
forme e manifestazioni. L’art. 9 richiama e unifica le aree
a rischio e quelle a forte processo immigratorio: oggi non
si può non riconoscere che esse sono due facce di un
medesimo problema, che racchiudono all’interno fenomeni
quali dispersione, abbandono, disagio, ritardo scolastico,
scarse competenze, demotivazione.
Cafa

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