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					 074 ..:: 01.11.2022 
					  
					  
					
					
					  
					..:: Sopra, la copertina di: Dante Symphony, 
					by Franz Liszt; Margit László; The Budapest Philharmonic 
					Orchestra; György Lehel; Magyar Rádió És - Westminster (WST 
					14152).
					
					  
					  
					  
					TRINITAPOLI ..:: Dante-Symphonie (S. 109) in 
					re minore, è una sinfonia corale che Franz Liszt compose tra 
					il 1855 e il 1856. La sua prima esecuzione si tenne a Dresda 
					il 7 novembre del 1857.  
					L'opera, tratta dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, è 
					dedicata al compositore tedesco Richard Wagner, suo intimo 
					amico.  
					E’ composta da tre movimenti: Inferno, Purgatorio e 
					Magnificat. Quando Liszt cominciò a lavorare sul testo, 
					voleva rimanere fedele alla versione originale dell’opera 
					dantesca, ma su suggerimento di Wagner, optò poi di 
					sostituire il Paradiso con il Magnificat nei primi versi, 
					seguiti da un Osanna e un Alleluia.  
					Il primo movimento, che corrisponde all’Inferno, si apre con 
					un tempo lento da cui dipartono tre temi. L’esordio 
					iniziale, che evoca i versi incisi sulle porte dell’Inferno, 
					è affidato ai tromboni che introducono la melodia nella 
					tonalità di re minore, per poi farla terminare in sol 
					diesis, una tonalità molto ambigua. Attraverso varie 
					modulazioni, si ha il passaggio dal primo al secondo tema, 
					che si presenta identico al primo concludendosi anche in 
					questo caso nella tonalità di sol diesis. Il terzo tema, 
					invece, si apre con la tonalità di mi naturale, per poi 
					arrivare alla tonalità di do diesis con una melodia eseguita 
					dagli archi che termina con l’enigmatico accordo di settima 
					diminuita nella tonalità di sol diesis. Dopo l’esposizione 
					dei tre temi, troviamo la sezione successiva, che con il suo 
					andamento molto veloce rappresenta l’anticamera dell’Inferno 
					e il Limbo. Questo primo tempo, presenta una struttura molto 
					simile a quella della sonata, e descrive la discesa agli 
					inferi di Dante e Virgilio. L’Inferno ha un impianto 
					narrativo, infatti può essere suddiviso in svariati 
					“episodi”, il più importante è quello del canto V dedicato a 
					Paolo e Francesca. Questa sezione, che presenta un andamento 
					moderato, inizia nella tonalità di re diesis minore, 
					prosegue poi in fa diesis minore e conclude con la tonalità 
					di la minore.  
					Con il secondo movimento, il Purgatorio, Lizst intende 
					rappresentare la risalita di Dante dall’Inferno fino al 
					Paradiso. Il brano si compone di due sezioni. La prima, 
					nella tonalità di re maggiore, inizia con una melodia lenta 
					e tranquilla, presentata dai corni, con l’accompagnamento 
					dell’arpa e degli archi. L'intera parte, con un andamento 
					più lento, viene riproposta nella tonalità di mi bemolle 
					maggiore per poi fare ritorno alla tonalità iniziale di re 
					maggiore. Il secondo tema, con un andamento più veloce, è 
					introdotto da una nuova melodia in fa diesis minore, 
					affidata ai violini e ai violoncelli, la quale funge da 
					sostegno al canto eseguito dai corni e dai legni, che 
					termina nella tonalità del si minore. La seconda sezione, 
					che riporta l’indicazione Lamentoso, si apre con un tema 
					principale nella tonalità del re maggiore eseguito dalle 
					viole, contenente una serie di battute nella tonalità del si 
					minore. Lo stesso tema, riproposto poi dagli archi, diventa 
					una fuga a cinque voci. I corni si aggiungono alla melodia e 
					l’andamento musicale diviene sempre più veloce e mosso, fino 
					alla sua conclusione dove il brano subisce un rallentamento. 
					La melodia, guidata dai violoncelli perde la sua intensità e 
					dopo una lunga pausa inizia il terzo movimento. 
					L’ultimo movimento, il Magnificat, è introdotto dai fiati ed 
					è sostenuto dalle voci femminili, che attraverso l’eleganza 
					dei lunghi e solenni accordi riescono a conferire al brano 
					una conclusione tranquilla ed espressiva. Come riporta 
					Wagner, fu creato anche un secondo finale richiesto dalla 
					principessa Carolina di Sayn-Wittgenstein, più espansivo che 
					fa concludere l’opera con un fortissimo. 
					In questa sinfonia, Liszt utilizza una tecnica stilistica 
					favolosa che rende il brano coerente ed equilibrato. Per 
					l’ensemble orchestrale, egli si è servito dei flauti, degli 
					oboi, del corno inglese, dei clarinetti, dei fagotti, delle 
					trombe, dei tromboni, del basso tuba, dei timpani, del 
					tamburo, delle arpe, degli archi e del coro femminile. 
  
					Alessia Zanna 
					  
					  
					  
					  
					  
					
						
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							Nella foto, il Maestro di Violino Alessia 
							Zanna, autrice dell'articolo inserito in questa 
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